La pappa reale è uno dei prodotti più pregiati dell’alveare: si tratta di una secrezione prodotta dalle ghiandole delle api nutrici che viene utilizzata come nutrimento delle larve e dell’ape regina, che se ne ciba per tutta la vita. Questo nutrimento è composto da sostanze diverse come zuccheri , acqua, lipidi, proteine, oligoelementi, sali minerali, vitamine, ferro,calcio, fosforo, magnesio, zinco, rame, acido folico, silicio, taurina ,eccetera. Alla pappa reale sono attribuite proprietà antipertensive ed ipolipemiche, antibatteriche ed epatoprotettive. In generale, la pappa reale ha proprietà rivitalizzanti: combatte la fatica, stimola la crescita e ha una finzione antianemica nelle persone anziane. Nei bambini e negli adolescenti, invece, stimola l’appetito.In più agisce sull’umore: ha proprietà euforizzanti ed è in grado di equilibrare il sistema psichico e neurovegetativo.Cura inoltre le epatiti croniche, gli stati di immunodeficienza, leggeri stati depressivi, ed ansietà. Per finire è un valido aiuto per l’astenia maschile e per combattere il calo della libido in entrambi i sessi.
Categoria: Miele
E’ costituita essenzialmente da una miscela di composti di natura aromatica e per semplicità li chiameremo resine, balsami e cere.
Anche sulla propoli, attenti studi, ci dimostrano le numerevoli
proprietà che grazie ai suoi componenti, noi tutti possiamo beneficiare. Batteriostatica, battericida, antibatterica, sono quelle forse più conosciute, ma anche quelle fungicide sono state riconosciute con risultati particolarmente attivi. Proprietà antivirali, su alcuni tipi di herpes, e di infezioni virali. Proprietà cicatrizzanti, come stimolante della rigenerazione dei tessuti in caso di ferite e piaghe. Oltre a queste proprietà la propoli assunta per via interna migliorerebbe la secrezione dei succhi gastrici, è diuretica, favorisce l’assimilazione della vitamina C, fungicida antisenile per l’effetto antiossidante e attivante dei complessi enzimatici. Ad oggi non è stata registrata nessuna significativa controindicazione nell’uso della propoli ad eccezione di alcuni casi di Ipersensibilità e si sensibilizzazione in soggetti allergici, manifestazioni messe in relazione all’abbondante presenza di allergeni nelle resine delle piante da cui le api traggono la propoli.
Come scritto sul titolo il polline è presente in natura, ma le api ci aiutano a raccoglierlo e quindi a consumarlo.
Il polline svolge un certo numero d’azioni che adesso vi elencheremo, importante però è dire che nulla di tutto questo deve sostituire la medicina ufficiale.
Svolge un azione antidepressiva e, per così dire euforizzante, in
effetti generalmente migliora l’umore di chi ne fa uso, favorendo una sensazione di benessere fisico.
Agisce contro l’ipertrofia prostatica, si è osservato come,somministrandolo a maschi d’età superiore ai 40 anni che
mostrassero i sintomi di questa patologia, gli stessi si riducessero.
Ha un’azione sulle funzioni intestinali, agendo rapidamente contro la diarrea e all’opposto curando forme di stitichezza. Le coliti e le enterocoliti migliorano.
Ha inoltre un’azione eutrofizzante, che si manifesta in modo
particolare negli anziani, in coloro che soffrono a causa di un deperimento organico e nei convalescenti.
Dove si configurano queste condizioni si osserva un recupero
piuttosto rapido dell’energia fisica e del peso, un aumento dell’appetito e del desiderio di agire. L’effetto antianemico, più spiccato nei pazienti in età pediatrica, porta ad un aumento del tasso d’emoglobina e del numero di globuli rossi, ed ad un miglioramento delle condizioni generali. Il polline migliora infine il rendimento intellettuale, aumenta la reattività, le idee sono più chiare e si reagisce meglio allo stress psichico.
Animale perché a raccogliere il nettare dai fiori sono le api, che poi lo trasformano attraverso un processo minuzioso e paziente. La materia prima di partenza però è il nettare che è di origine vegetale e che caratterizzato dalla peculiarità dei fiori da cui le api lo hanno raccolto .
Il nettare è una miscela di acqua e zucchero (saccarosio) e quando l’ape lo ingerisce lo trasforma – digerendolo- in fruttosio e glucosio, e poi rigurgitandolo e deponendolo nelle celle dell’alveare. Questo passaggio risulta alla fine di fondamentale importanza per l’uomo perché, essendo già digerito dall’ape, il nostro organismo non deve compiere “ulteriori sforzi” e può mettere immediatamente in circolo lo zucchero presente nel miele senza appesantire lo stomaco.
La sua composizione chimica e a grandi linee la seguente: 80% di zuccheri semplici (glucosio e fruttosio e minima quantità di saccarosio), 16/18% di acqua (questa percentuale non deve assolutamente essere superata altrimenti il miele potrebbe andare incontro a fermentazione)e la rimanenza è di proteine sali minerali e oligoelementi ( potassio, cloro, zolfo,sodio,calcio,fosforo, magnesio, manganese, silicio, ferro e rame) inoltre vitamine idrosolubili, enzimi digestivi, acidi organici, granelli di polline e pigmenti. Questa complessità va ammirata e rispettata, se alterata, può impoverirsi e non essere più per noi quella ricca fonte di benefici qual è il miele allo stato naturale.